Gita finale ad Acquanegra sul Chiese e il Basket Integrato
Domenica 23 Giugno siamo stati ad Acquanegra sul Chiese vicino a Mantova. Abbiamo conosciuto Fuori gioco Basket, una realtà composta da persone di diversa abilità che gioca a Basket Integrato.
Abbiamo chiesto ad alcuni partecipanti di descrivere in poche righe la giornata:
“Passala al pivot! Al pivot! Al pivot” erano le indicazioni che domenica pomeriggio i vari coach urlavano da bordo campo agli atleti. Ma chi c’erano in campo? Kareem Abdul-Jabbar, Shaquille O’Neal o Nikola Jokić? E chi sono i pivot nel basket? Normalmente il pivot è il giocatore, generalmente il più alto, attorno a cui ruota il gioco nelle fasi di attacco. Il basket integrato ha rivoluzionato il gioco. Il perno della squadra, fisso in un semicerchio a centrocampo è un atleta “1” a ridottissima attività motoria che ha a disposizione ben tre canestri a differenti altezze per cimentarsi nel tiro. Ma perché passare la palla al disabile, perché coinvolgerlo nell’azione? Pietismo? Non proprio… La magia del basket integrato sta tutta qui: si passa al pivot per strategia, per valorizzare ogni risorsa in campo, per fare più punti possibili e vincere! Perché nel basket integrato quando il canestro tradizionale è inaccessibile o troppo lontano per lo scadere del tempo, si apre un’altra porta per far canestro, la lunetta a centro campo del pivot! Le squadre in campo, ciascuna con 6 giocatori a differenti abilità motorie, ¹sono sempre al massimo dell’agonismo perché ogni atleta si cimenta con un avversario di pari abilità. Tutti possono esprimersi al massimo delle proprie abilità. Tutti sono indispensabili per fare canestro. Tutti si divertono e provano la “trance agonistica”. È stata una giornata veramente meravigliosa di sport, di cibo, di amicizia, di vera inclusione.
Grazie Fuorigioco Basket!
Il Presidente
“Oggi abbiamo trascorso tutti insieme l’ultima uscita del gruppo. Non avrei potuto immaginare una chiusura migliore. Abbiamo trascorso una giornata piena di allegria, di grande inclusione e di vero scambio sportivo. Le persone hanno accolto noi e tutti i nostri ragazzi, abili e non, con grande calore e affetto. Un fantastico pranzo e dolci squisiti. Una giornata che resterà nel cuore di tutti noi. È sempre bello sapere di aver trovato dei nuovi amici. Faremo tesoro di quello che questa giornata insieme ci ha insegnato e cioè che è possibile e semplice stare tutti insieme quando lo si desidera veramente. È sufficiente avere stima reciproca e semplici attenzioni che sono spontanee quando vengono dal cuore. Grazie a tutti per l’impegno.”
Una mamma
“Grazie mille a voi! era la mia primissima esperienza e ne sono rimasto davvero piacevolmente sorpreso! grazie a voi per avermi “integrato” fin da subito!! Non vedo l’ora di prendere parte ancora più attivamente al gruppo l’anno prossimo!
Un giovane volontario
Ciao per noi la bella giornata di ieri si riassume con una parola INCLUSIONE
Una mamma
“La gita finale del Gruppo è stata davvero per me una sorpresa. Ad Acquanegra sul Chiese abbiamo trovato una realtà di paesani di una accoglienza speciale. Nella loro palestra, la mattina si sono svolti gli allenamenti della pallacanestro ( i canestri in realtà erano ben sei) e nel pomeriggio le partite vere e proprie coinvolgendo una sessantina tra persone con disabilità, bambini e adulti. Anche chi è rimasto sulle gradinate si è sentito parte integrante dell’evento. A mezzogiorno ottima grigliata preparata dai volontari e una quantità infinita di torte. Anche se il sole non ci ha riscaldato, le persone e l’atmosfera lo hanno sostituito. Grazie a chi l’ha organizzata e a tutti i partecipanti.
Una volontaria
“Giornata uggiosa ma spiriti allegri:si parte contenti…. Il viaggio scorre tranquillo. Appena arrivati siamo accolti con simpatia…. Piove e ci si infila nel Palazzetto. Si comincia a prendere confidenza con le regole non semplicissime del “basket integrato”, qualche assaggio e poi è già ora di pranzo. All’oratorio ci attendono grigliata e dolci in quantità industriale, oltre alla cortesia di chi ci ospita;Pietro freme già per il “mitico” caffè che dovrà scroccare dopo il lauto pranzo!
Pomeriggio:via al torneo, con grinta e sano agonismo. Bello vedere le nostre giovani leve che si buttano su ogni palla vagante e che cercano il canestro “grande” o l’assist al pivot “laterale” per poter farlo segnare! Fine torneo, tutti vincitori, medaglie per ognuno e il ricordo di una bella giornata passata in allegria e condivisa con gli altri. Peccato per il risotto con la salsiccia… l’autista freme per partire e non c’è tempo per altre degustazioni culinarie. Ci sarà tempo per farlo, aspettando la rivincita sul campo e con i gomiti sulla tavola! Per noi monsciaschi del Gruppo Intervento vale sempre il motto: “Superbia in proelio!” (Fierezza nella battaglia), soprattutto se si tratta di “combattere” a tavola”
Un papà